Vladimír Holan (Praga, 16 settembre 1905 – Praga, 31 marzo 1980)
L’ultima
Traduzione di Angelo Maria Ripellino
dalla raccolta “Triàlogo”, 1964,
in “Vladimír Holan, Una notte con Amleto”,
Einaudi, Torino, 1966
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Immagine di https://ju-simply-ju.deviantart.com/
Alexander Scriabin – Prelude in C-Sharp Minor Op. 11 No. 10 – Christopher O’Riley
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L’ultima foglia trema sul platano, perché sa bene
che ciò che non vacilla non è saldo.
Tremo, mio Dio, perché intuisco
che presto morirò e dovrei essere saldo.
Da ogni albero cadrà anche l’ultimissima foglia,
perché esso non è privo di fiducia nella terra.
Da ogni uomo cadrà anche l’ultima finzione,
perché la tavola nell’obitorio è del tutto semplice.
La foglia non deve, Dio mio, supplicarti di nulla,
l’hai fatta crescere e non ha guastato il tuo intento.
Ma io…
avevo già ascoltato questa tua lettura, ma ci son ritornata per assimilarne meglio lo spirito. l’uomo , indipendentemente dal credo, manca di umiltà credendo di essere creatura superiore a qualsisasi altra vivente. La semplicità della foglia insegna, fa riflettere sul modo di affrontare la morte senza domandarsi il motivo, semplicemente esistendo compie il suo cammino utile quanto ogni altra forma di vita. Credo sia l’unico modo per assaporare al meglio i nostri giorni, viverli senza domandarsi…maledizione alla nostra malsana abitudine di ragionare sempre ai fini di una convenienza!
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Come ho risposto al tuo commento su Miłosz…riprendo la tua ultima osservazione: “maledizione alla nostra malsana abitudine di ragionare sempre ai fini di una convenienza!” ….
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